Convegno: Scienza Orienta

Intervento del direttore generale Luigi Catalano, Rimini, 10 ottobre 2007

Realizzare un Convegno come questo di Scienza Orienta sulle esperienze di sperimentazione scientifica attivate dalle scuole di ogni ordine e grado dell’Emilia-Romagna, non ha solo il valore di una carrellata dell’impegno didattico quotidiano dei docenti e dei cammini di scoperta intrapresi dagli studenti. E’ qualcosa di più, a mio parere. Significa aggiungere un tassello importante a tutte le iniziative che si susseguono a livello nazionale e a livello locale sulla strada della valorizzazione della cultura scientifica: un sentire, più che un fare, la cui riscoperta ci viene richiesta come sistema-paese da tutte le recenti rilevazioni europee e nazionali.

Albert Einstein era solito dire che “Vi sono due modi secondo cui la scienza influisce sulla vita dell'uomo. Il primo è familiare a tutti: direttamente – e ancor più indirettamente - la scienza produce strumenti che hanno completamente trasformato l'esistenza umana. Il secondo è per sua natura educativo, agendo sullo spirito…questa seconda modalità non è meno efficiente della prima.”

La medesima valorizzazione dell’obiettivo educativo sostiene il lavoro che a livello nazionale in quest’ambito è svolto dal Gruppo di lavoro Interministeriale per lo Sviluppo della Cultura Scientifica e Tecnologica, presieduto dal prof. Berlinguer – che ringrazio per la sua autorevole presenza -, e che a livello locale l’USR ha da tempo attivato in collaborazione con USP e scuole, ma anche in sinergia con Enti locali, università, enti di ricerca, associazioni professionali e di categoria.

Un’attenzione che io stesso ho privilegiato nella mia esperienza, favorendo anche in passato l’avvio di iniziative sul rapporto esistente tra cultura, natura e comunicazione nella scuola e imprimendo un significativo sviluppo a tutto ciò che era sperimentazione delle scuole, in un clima di conoscenza e riconoscimento reciproco tra scuole e poli di ricerca accademici. Un percorso condiviso con molti dei relatori di questo Convegno. La presenza di Claudio Gentili, Andrea Messeri e Nicola Vittorio – che saluto e ringrazio -, infatti, costituisce quasi un ‘filo rosso’ con altre esperienze comuni e mi permette di riallacciare le fila di una riflessione sul valore della cultura scientifica a scuola.

         La necessità, oggi, è di far acquisire “Una visione del mondo” – come recitava il titolo di un evento di qualche anno fa – ai nostri studenti attraverso lo sperimentare in maniera viva e vissuta le scienze. I medesimi obiettivi del convegno odierno di “Scienza orienta” che, in più, intende guardar oltre: individuare nell’Orientamento una prospettiva di lavoro e indicare nelle reti tra Istituzioni la strategia per conseguirla. Vale a dire, in un contesto di complessità della società e del sapere, far intuire il valore formativo e professionale del sapere scientifico da un lato; e, dall’altro, mettere in cantiere azioni e collaborazioni in cui le scuole e i docenti – come quelle che hanno contribuito a realizzare il repertorio di esperienze di questo convegno – possano trovare nella Ricerca e nelle Istituzioni partner sensibili che li sostengano per far diventare ciò che è straordinario, ordinario, ciò che è progetto extracurricolare, curricolo.

Pertanto, la mia presenza oggi non vuol essere un generico saluto, ma la conferma della necessità di evidenziare il valore formativo e culturale dell’insegnamento delle Scienze, sottolineando il ruolo dei docenti, più che mediatori, vere chiavi di volta della divulgazione di una cultura scientifica oggi sempre più composita e complessa, formatori sensibili all’apprendimento, ma anche interfaccia con la realtà culturale in continua evoluzione.

L’augurio è che, anche con il contributo di questa giornata, si possano divulgare nuove strategie didattiche attraverso le esperienze significative giunte da tutti gli USP e condotte nelle scuole di ogni ordine e grado. Con l’obiettivo per il futuro, da un lato, di moltiplicare le pratiche e gli esempi qui in rassegna di approccio globale all’insegnamento delle Scienze; dall’altro di ragionare sulle azioni che possano sostenere in un’ottica di sistema le singole e meritevoli iniziative locali.

Dando vita, in definitiva, ad un “incontro”, come ho avuto modo di sottolineare in una recente iniziativa avviata dall’USR dell’Emilia Romagna dal titolo significativo, “La scienza in piazza”: che i ragazzi possano avvicinarsi alle scienze; ma che anche le scienze possano, uscendo dai laboratori, accostarsi alle classi con il linguaggio della curiosità e della scoperta.
Luigi Catalano
Proprietà dell'articolo
data di creazione: 26/11/2007
data di modifica: 26/11/2007