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Alla presenza di autorità nazionali ed europee, l'8 marzo 2005

Inaugurazione della scuola per l'Europa di Parma

La scuola per l'Europa di Parma ha sei mesi di vita. La ricorrenza è stata festeggiata con l'inaugurazione ufficiale della stessa. Fulcro della cerimonia è stato un seminario di studi a molteplici voci, nel quale è stato diffusamente analizzato e messo in rilievo il significato di una scuola come questa di Parma per l'affermazione della dimensione europea dell'educazione

A sei mesi dall’inizio della sua attività è stata inaugurata, l'8 marzo 2005, con una cerimonia simpatica e solenne, la scuola per l’Europa di Parma.

L’inaugurazione è avvenuta nei locali della scuola ospite per quest’anno presso il prestigioso Convitto Maria Luigia.

L’evento focale della manifestazione si è svolto nel magnifico teatro del Convitto Maria Luigia.

Dopo una performance degli alunni della scuola per l’Europa, intitolata “Destinazione Parma” (la mattinata è stata ritmata successivamente da alcune apprezzate esibizioni di giovani, valenti musicisti), Lucrezia Stellacci, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, ha dato il via ai lavori del seminario che si è avvalso di molteplici interventi di autorità, ospiti ed esperti, italiani e stranieri, miranti tutti, da una pluralità di prospettive, a porre in risalto l’importanza e la proiezione verso il futuro della scuola europea di Parma, istituita per accogliere i figli degli operatori dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, che da pochi mesi ha avviato la propria attività a Parma (ma alla scuola non accedono soltanto detti alunni: essa infatti è aperta anche a scolari di altre provenienze).

Lucrezia Stellacci ha porto, innanzi tutto, un saluto di benvenuto alle autorità nazionali ed europee intervenute alla cerimonia.

Entrando poi nel merito delle problematiche specifiche, il direttore generale ha evidenziato che questa di Parma è da un certo punto di vista uguale alle altre scuole nazionali, in quanto rientra a tutti gli effetti nel sistema scolastico nazionale, per quanto concerne la validità del percorso di studi, gli oneri finanziari, l’applicabilità ad essa della normativa generale di sistema.

Essa però è anche diversa dalle altre, perché solo in questa scuola vengono applicati lo statuto, il regolamento e le decisioni del consiglio superiore delle scuole europee, per quanto concerne orari, ordinamenti, programmi armonizzati, reclutamento e competenze dei docenti, tutti di madre lingua in rapporto alla sezione linguistica in cui devono operare, ma con titolo di studio ed abilitazione equipollenti rispetto al nostro ordinamento.

La scuola per l’Europa di Parma nasce da un decreto interministeriale a tre firme, il quale ne prevede in tre anni uno sviluppo fino al quinto anno del ciclo secondario, strutturato in sette anni; ciò in attesa del riconoscimento da parte del consiglio superiore, già richiesto. Dopo tale riconoscimento, si attiveranno le procedure per l’istituzione della sesta e della settima classe, sulla base di una convenzione che garantisca agli studenti che si iscrivono di poter accedere al baccalauréat européen.

È auspicabile, ha proseguito il direttore generale, che si giunga presto a una pre-intesa che chiarisca le regole e le condizioni a cui sottostare per ottenere i dovuti riconoscimenti. Infatti, il permanere di una situazione di ambiguità moltiplica i problemi da risolvere per garantire sia le giuste aspettative delle famiglie, in ordine alla validità degli studi dei loro figli, con riferimento all’ordinamento italiano ed europeo, sia la comprensibile esigenza di contenere la spesa pubblica a carico del bilancio statale.

Lucrezia Stellacci ha quindi rivolto un saluto e un augurio ai bambini che frequentano questa scuola e alle loro famiglie, al rettore del Convitto e a tutto il personale dello stesso che ha generosamente ospitato la scuola. Il saluto e l’augurio è stato esteso ai docenti e al personale amministrativo della scuola per l’Europa, ai quali va riconosciuto il merito di averla fatta crescere, giorno dopo giorno, con un allenamento costante a superare gli ostacoli e i problemi che puntualmente si sono presentati e si presentano, senza però minimamente scalfire l’entusiasmo e la volontà di vederla sempre più grande, forte e bella.

Un saluto colmo di gratitudine è stato rivolto agli ispettori italiani addetti al sistema delle scuole europee, Zanatta e Ricciarelli, per il ruolo tutoriale da loro svolto nei confronti della scuola, di preziosa collaborazione nei suoi riguardi e del dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Parma, dottor Giannuzzi.

Un saluto e un ringraziamento particolari sono stati rivolti al sottosegretario di Stato on. Valentina Aprea, qui in rappresentanza del Ministro, a testimoniare con la sua presenza la volontà del governo italiano di onorare l’impegno assunto con l’Accordo di sede di garantire la scolarizzazione dei figli dei funzionari EFSA in una scuola conforme al modello organizzativo e pedagogico delle scuole europee. Fin qui, ha evidenziato il direttore generale, il governo italiano ha fatto tutta intera la sua parte; adesso la staffetta passa nelle mani delle competenti autorità europee.

Se è vero, ha concluso Lucrezia Stellacci, che costruire scuole equivale a costruire il futuro di un Paese, lei è onorata di partecipare, per quanto rientra nella sua competenza, alla costruzione di un pezzo di futuro della nostra Europa.

L’introduzione di Stellacci, di cui ho fornito ampio resoconto, è stata seguita da una serrata serie di concisi interventi: del presidente della provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli, di Antonio Giunta La Spada, capo della direzione generale per gli affari internazionali dell’istruzione scolastica del MIUR, di Anna Blefari Melazzi, capo della direzione generale promozione e cooperazione culturale del Ministero degli Affari Esteri, di Michael Ryan, segretario generale del Consiglio Superiore delle Scuole Europee, di Elvio Ubaldi, sindaco di Parma.

Dopo l’interludio musicale la serie dei contributi al seminario è proseguita con le parole di Geoffrey Podger, direttore dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare di Parma, di Emer Daly, direttore generale del personale e dell’amministrazione della Commissione Europea, di Joanna Tachmintzis, capo dell’unità relazioni con le scuole europee nell’ambito della direzione generale del personale e dell’amministrazione della Commissione Europea.

Ha concluso la parte convegnistica della cerimonia Valentina Aprea.

Il sottosegretario ha espresso la convinzione che, tramite le scuole europee, si perviene alla creazione di un nuovo sistema educativo, essendo le stesse significativi laboratori di innovazione. Si è quindi soffermata sulla riforma in corso del sistema scolastico italiano, rilevando che essa si colloca entro il processo di innovazione avviato dalla conferenza europea di Lisbona. Rispetto a quanto convenuto in quell’occasione, oggi risulta ancora più importante investire sulla conoscenza. Una economia dinamica e produttiva, infatti, è fondata sulla conoscenza. Rilevante è, nel contesto della riforma, l’attribuzione di un adeguato spazio allo studio delle lingue comunitarie. In proposito il ministro Moratti ha stabilito che nell’ultimo anno dei percorsi liceali lo studio di una disciplina avvenga in inglese.

Se il riferimento alla dimensione europea genera certezze, non vanno però taciuti i problemi immanenti: della mobilità del personale, del riconoscimento dei titoli di studio in primis. Occorre trovare con tempestività soluzioni adeguate, per accelerare la prevalenza progressiva della dimensione europea dell’educazione, con riferimento a una Europa della mobilità e pluriculturale.

Bisogna perciò reperire con immediatezza tutti i supporti necessari allo sviluppo di questa iniziativa, di una scuola per l’Europa, operando tutti per il suo consolidamento, in un’ottica di garanzia di alta qualità.

Concluso il seminario, la cerimonia è continuata con un momento conviviale, approntato dagli studenti dell’istituto alberghiero di Salsomaggiore, al quale hanno partecipato anche i genitori degli allievi che, a seguire, hanno con festosità celebrato a loro modo l’evento che li coinvolge, accentrando la loro attenzione su una gigantesca e pregiata torta.

Nel primo pomeriggio, infine, Stellacci, Ryan e Podger hanno risposto a domande di giornalisti, nell’ambito della conferenza stampa organizzata per pubblicizzazione dell’evento.

 

Luciano Lelli    

Proprietà dell'articolo
data di creazione: 12/03/2005
data di modifica: 17/03/2005