Lascio l’incarico di Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico di questa regione per disposizione del Ministro che mi ha conferito incarico analogo nella regione Puglia.
Due regioni lontane ma a me ugualmente care, sia pure per motivi diversi. In Puglia sono le mie radici, la mia storia personale; l’Emilia-Romagna è la mia terra di elezione, avendone sempre apprezzato la capacità di accoglienza e l’efficiente organizzazione.
Valuto positivamente il percorso fatto in questi anni insieme alle scuole, alle istituzioni di questo territorio ed agli uffici, provinciali e regionale, dell’amministrazione scolastica.
Certo, il cammino è stato segnato da una stagione non tranquilla, caratterizzata dalle diverse posizioni assunte nei confronti dei recenti provvedimenti di riforma degli ordinamenti scolastici, ma sono convinta che le mediazioni raggiunte hanno consentito a tutti gli attori di questo faticoso passaggio di maturare la consapevolezza dell’importanza di un sistema educativo di qualità.
L’attenzione e la cura che tutta la comunità territoriale, nei suoi organi istituzionali e sociali, riserva da sempre alla scuola ed ai suoi servizi, hanno prevalso ogni volta, suggerendo le soluzioni più appropriate ed adeguate a garantire alti livelli di efficacia della funzione educativa a vantaggio delle giovani generazioni.
Rimane comunque aperta la questione fondamentale rappresentata dall’“educazione” messa in crisi da una cultura sempre più invasiva caratterizzata dall’individualismo, dal relativismo e dallo scientismo positivista.
Auspico che tutti i protagonisti del sistema formativo, prendano coscienza di questa emergenza e si impegnino a potenziare, attraverso il metodo ormai consolidato della concertazione e della sinergia, e nel dialogo permanente con le famiglie, la funzione educativa della scuola, che è condizione essenziale per garantire ai giovani alti livelli di apprendimento aiutandoli a cercare risposte coerenti alle domande di senso che agitano i loro cuori.
L’Emilia–Romagna può offrire un grande contributo in questa direzione: non è un caso che parta proprio da Bologna un “Appello”, ampiamente condiviso, che pone l’educazione come emergenza di interesse generale per garantire un futuro alla nostra società.
Una delle caratteristiche della comunità scolastica di questa regione è infatti quella di essere fiera della propria tradizione culturale, pur nella consapevolezza del cambiamento continuo e della ricchezza delle differenze. Ed è indubbio, come ricorda l’appello sopra citato, che per educare, vale a dire introdurre alla realtà ed al suo significato, occorrono maestri che consegnino questa tradizione alla libertà dei ragazzi facendogliela amare.
Auguro a questa comunità scolastica e sociale di continuare a credere, a valorizzare ed a rinnovare continuamente i punti di forza della sua tradizione civica, religiosa e culturale. Una ricchezza che ha segnato profondamente la mia esperienza umana e professionale, e che costituirà un punto di riferimento costante nello svolgimento del mio nuovo incarico.
Ringraziandovi per avermi accompagnato in questa bella esperienza, prendo commiato da voi tutti.
data di creazione: | 21/11/2006 |
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data di modifica: | 21/11/2006 |