Messaggio augurale del Direttore Generale alla comunità scolastica e sociale. A.s. 2005/2006

Ad un’estate turbata da drammatici eventi, segue ora, puntuale come il sole che sorge ogni mattina, l’inizio di un nuovo anno scolastico che giunge ancora una volta con un messaggio di speranza e di responsabilità.

Speranza che sia il valore assoluto della persona a prevalere sempre. Responsabilità di educare i nostri giovani a liberare i loro sogni, a cercare risposte alla loro ansia di infinito, di senso, a rendersi costruttori di pace, dono incommensurabile che solo la conoscenza, la relazione ed il rispetto dell’altro può garantire.

Perché questo messaggio possa tradursi in esperienza di vita per le giovani generazioni che ci sono affidate, occorre che si realizzi un servizio scolastico che risponda appieno alla sua complessa funzione formativa, sì da contrastare «la progressiva desertificazione dei valori e delle conoscenze» recentemente denunciata da un illustre sociologo come uno dei maggiori pericoli per la cultura occidentale.

L’imperativo contemporaneo diventa «la conoscenza», ma una conoscenza che abbia una profonda valenza educativa, in quanto non deve essere fine a sé stessa, ma servire al giovane per capire meglio la propria identità, gli altri e il mondo nel quale è inserito. E’ questo uno dei due temi che ha ispirato la Riforma e che sottende le innovazioni introdotte nel sistema (piani di studio personalizzati, educazione alla convivenza civile, tutor, portfolio): «conoscenza» al servizio dell’uomo e della sua ragione per confermare i fondamentali valori della vita, della tolleranza, della solidarietà e della democrazia, che sono la radice di ogni civiltà e ciò di cui la nostra tormentata epoca ha particolare necessità.

Nella misura in cui la scuola perseguirà questo compito in una costante interazione con la società, a partire da un sistematico ed efficace dialogo con la famiglia, lavorerà non solo per il bene delle future generazioni, ma per definire il cammino stesso dell’umanità a partire dalla sua sopravvivenza.  

Certa che tale ampio orizzonte non sfugge alla comunità scolastica regionale che si è già fatta palestra di dialogo tra culture ed abilità diverse e che saprà ricercare forme e strumenti della cura educativa adeguati alle forti emergenze del nostro tempo, rivolgo un augurio di buon lavoro agli studenti, alle loro famiglie, agli operatori scolastici ed a quanti nelle istituzioni come nella società civile confidano nello straordinario valore aggiunto prodotto da un sistema formativo di alto profilo.

Buon anno scolastico 2005-2006.

Lucrezia Stellacci

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data di creazione: 14/09/2005
data di modifica: 14/09/2005