Convegno: Legalità fiscale e sistema educativo

Intervento del direttore generale Luigi Catalano, Agenzia delle entrate, Bologna, 28 novembre 2007

Ringrazio il Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate, il dott. De Sio, per quest’occasione di incontro che, a margine della firma del rinnovato Protocollo d’Intesa con la Direzione Generale che rappresento, offre l’opportunità di sviluppare qualche riflessione su tematiche come la legalità fiscale solo apparentemente distanti dagli ambiti dell’istruzione.

La collaborazione tra uffici territoriali dell’amministrazione centrale non è cosa sempre perseguita o banale. L’averla attivata proprio qui in Emilia-Romagna, terra di relazioni fondate sul tessuto sociale, ci motiva nel lavoro quotidiano di traduzione “intelligente” delle politiche nazionali a livello territoriale.

Ed il tema della legalità fiscale si inserisce proprio nell’ambito di una più generale azione del MPI nei confronti della costruzione del concetto di cittadinanza attiva come bussola per l’istruzione e la formazione dei nostri ragazzi. In molteplici interventi normativi - e non solo - il Ministro Fioroni ha richiamato in maniera significativa il ruolo della scuola come comunità educante al vivere sociale e civile.

Per sintetizzare a mo’ di slogan: lo studente di oggi è il cittadino di oggi e di domani. E, dato il contesto in cui ci troviamo, è anche il contribuente di domani.

Formare gli alunni al significato e all’utilità delle tasse nello stato di diritto, costituisce a mio parere il legame tra l’educazione ad un sano rapporto con il denaro, da un lato, e l’educazione all’idea di partecipazione al consesso sociale, dall’altro. Un legame, quello tra denaro e tasse, già concepito da Luigi Einaudi nell’ambito dell’istruzione: "Fa d'uopo dire quanto sarebbe vantaggioso che nei seminari e nei licei si inculcasse l'idea che non esiste nessuna maniera, nè semplice, nè misteriosa, di fare denaro a palate."

L’idea che si sta affermando nella scuola – veicolata anche da documenti centrali in questo momento, come le Indicazioni per il curricolo – è che le stesse discipline di studio, non solo nei loro contenuti, ma soprattutto nella loro forma mentis, possano essere orientanti e fornire gli elementi necessari per l’educazione alla crescita e alla cittadinanza. Una concezione di cittadinanza a 360 gradi, letta come relazione con i mondi che circondano i nostri studenti, ma anche come approccio al viver comune della società e alle sue regole.

Ma questo ruolo centrale delle discipline non può fare a meno delle azioni virtuose attivate da un progetto quale “Fisco e scuola” che, dalla scuola primaria alla secondaria, offre una specifica riflessione formativa su tematiche spesso “indigeste” anche per gli adulti, condite, però, in questo caso, in maniera accattivante e moderna.

Costituisce una ricchezza formativa ed uno stimolo all’educazione il poter disporre di esperti della materia per incontri con gli studenti; di campagne informative e progetti speciali pensati ad hoc per i vari ordini di studio; di materiali di divulgazione sull’Agenzia delle Entrate e sui suoi compiti, concepiti in maniera creativa.

Ed è una soddisfazione che le azioni svolte finora siano andate oltre il livello informativo, in quanto tutto il pacchetto offerto dal progetto “Fisco e scuola” è una risorsa importante per le scuole, non solo in termini di istruzione, ma anche di formazione.

Si pensi, per esempio, alle occasioni offerte di tirocini formativi e di orientamento per gli alunni della secondaria, che permettono quell’incontro tra istituzione scolastica e mondo del lavoro, propedeutico alle scelte professionali degli studenti.

E questo incontro tra scuola ed Agenzia penso sia utile anche in termini di scambio formativo ed informativo: per l’amministrazione, infatti, conoscere a fondo la realtà in cui vive ed agisce è un modo per relazionarsi e comunicare in maniera efficiente con la vita dei cittadini ed essere presente sul territorio in maniera più ampia e ricca, non solo – passatemi l’espressione – come “ufficio delle tasse”…

Per noi, mondo della scuola, è interessante anche la modalità di approccio che viene proposto dall’Agenzia, che utilizza i linguaggi dei docenti e degli studenti. L’integrazione tra materiali informativi in forma di libretti, il sito e i giochi on line, manifestano un’attualità del concepire e del fare la scuola che intercetta al tempo stesso le modalità culturali interattive dei ragazzi con la tradizionale predilezione degli insegnanti per il libro.

Per tutti questi motivi, il rinnovo della firma del protocollo d’intesa con l’USR dell’Emilia-Romagna – che sancisce anche a livello regionale il protocollo di collaborazione già siglato tra Agenzia delle entrate e MPI a livello nazionale – vuol essere un impegno concreto per la diffusione della cultura della contribuzione, e di tutti gli strumenti e le attività che negli anni passati hanno avuto un riconoscimento significativo nelle scuole di ogni ordine di studi.

Proprietà dell'articolo
data di creazione: 28/11/2007
data di modifica: 29/11/2007