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Fondi alle scuole: precisazioni dell'Ufficio Scolastico Regionale

Per l'autonomia gli istituti avranno l'importo già previsto

Sulla stampa locale sono apparsi articoli che descrivono uno scenario di tagli alle spese della scuola. In merito il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Lucrezia Stellacci, ritiene opportuno fornire alcune precisazioni per evitare di generare sconcerto nell’opinione pubblica:

«Circa la riduzione dei fondi per l’autonomia conseguenti al Decreto Legge 17 ottobre 2005, n. 211 contenente 'Misure urgenti per il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica', si precisa che alle scuole della regione sarà assegnato l’importo già previsto, pari ad Euro 2.952.960, senza alcuna riduzione. La riduzione dei fondi riguarderà infatti solo i finanziamenti delle attività dell’Ufficio scolastico regionale.

Per quanto riguarda l’ipotizzata riduzione delle risorse per il funzionamento amministrativo didattico, si tratta di un provvedimento in discussione in sede di Legge Finanziaria 2006 e pertanto suscettibile di variazioni. Peraltro, questo Ufficio, in considerazione dell’aumento di alunni e classi verificatosi in Regione (circa 12.200 studenti in più e 407 classi in più), ha già chiesto una integrazione dei fondi assegnati nell’Esercizio Finanziario 2006.

Con riferimento al capitolo supplenze, questa Direzione Generale ha presentato al Ministero del Tesoro motivata richiesta di incremento delle risorse mediante intervento di riequilibrio nella ripartizione delle risorse tra le regioni.

Infine, in merito alla cosiddetta «terza area» degli Istituti professionali, questa Direzione Generale ha presentato richiesta di variazione di bilancio al fine di garantire le medesime risorse dello scorso anno. La richiesta è stata approvata dal Ministero dell’Istruzione ed è al vaglio del Ministero del Tesoro. D’altra parte è auspicabile che la «terza area» sia oggetto di rivisitazioni didattiche che favoriscano le attività pratiche, tra l’altro meno onerose, mediante «stage» nel mondo del lavoro, evitando l’eccessiva «teorizzazione» delle discipline.

In conclusione, è indubbio che il nostro Paese, come del resto l’intera Europa, attraversa dagli anni novanta un periodo di contrazione delle risorse; questa situazione di difficoltà generale costituisce però occasione di sfida per la capacità delle scuole di praticare l’autonomia quale importante strumento di flessibilità per ottimizzare la qualità del servizio offerto pur nel sempre mutevole contesto sociale ed economico in cui si trovano ad operare».

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data di creazione: 23/11/2005
data di modifica: 23/11/2005