Presentazione dei dati regionali OCSE PISA 2006

Intervento del direttore generale Luigi Catalano tenuto il 13 maggio presso la Sala San Francesco – P.zza Malpighi 9, Bologna

Saluto gli ospiti autorevoli ed esperti qui convenuti per analizzare con noi i risultati OCSE-PISA 2006, per la prima volta rilevati in maniera specifica nel contesto Emilia-Romagna, il professor Ferran Ferrer e il dott. Piero Cipollone, presidente dell’Invalsi.

Ringrazio i colleghi dell’USR, Anna Maria Benini e Laura Gianferrari per il prezioso lavoro di coordinamento e rielaborazione dei risultati svolto, nonché il prof. Giancarlo Gasperoni per l’analisi puntuale dei dati che trova la sua sintesi nella pubblicazione che oggi presentiamo con la Regione Emilia-Romagna; e il mio sincero e personale ringraziamento va anche all’assessore Manzini, per l’ormai consueto e strategico partenariato, nonché per la collaborazione data ad un progetto che ci può permettere di evidenziare criticità e strategie per il successo della scuola regionale.

Conoscere ed analizzare i risultati del 2006 dei nostri quindicenni nelle competenze di lettura, matematica e scienze, questa volta noti nel dettaglio regionale, ha un significato di indirizzo per poter adottare strategie di cambiamento.

Del resto, le politiche del MPI degli ultimi anni hanno avuto proprio nei risultati OCSE-PISA lo sprone per avviare iniziative di lungo respiro: le riforme, le problematiche legate al recupero dei debiti, l’obbligo d’istruzione, il potenziamento degli apprendimenti di base.

Che fare, dunque, a livello regionale? I dati OCSE-PISA, come è noto, fotografano una realtà duplice: buoni risultati rispetto alla media nazionale e a quella OCSE; non altrettanto rispetto alla nostra area geografica di riferimento, il Nord-est. Come a dire, il “sistema” c’è, ma si potrebbe fare di più! Anche una recente indagine Istat pubblicata negli scorsi giorni conferma, del resto, la sostanziale positività del contesto Emilia-Romagna con rilevazioni sopra la media nazionale per quanto riguarda il possesso del titolo di studio, i tassi d’abbandono, le iscrizioni all’università.

E, del resto, è innegabile una tradizione di buona scuola che in questi anni è stata seguita, rafforzata, sostenuta sia dalla ricerca che dagli interventi dell’USR. Ma è chiaro che non basta. E’ necessario uscire da una logica di conoscenza “inerte”, come dicono gli esperti, un sapere fine a se stesso che non ha corrispondenza nelle vita quotidiana, per passare ad apprendimenti che possano essere compatibili e spendibili nella realtà di tutti i giorni dai nostri studenti.

Del resto, non dico una novità se sottolineo che la nostra tradizione di formazione “umanistica”, spesso, non trova rispondenza nei quesiti del PISA, orientati piuttosto ad accertare quanto di quel che si è appreso è stato declinato in apprendimento “autentico”.
“Fare rete per potenziare”: questo lo slogan, ma soprattutto l’impegno, che come Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna assumemmo a dicembre, all’indomani della presentazione dei risultati Ocse-Pisa 2006 sulle competenze dei quindicenni scolarizzati nella nostra regione.
Senza dimenticare, perciò, quanto cammino è stato già intrapreso, coinvolgendo un elevato numero di scuole e di docenti, oggi il focus va sicuramente centrato sulla formazione dei docenti per avvicinare i saperi alla vita; saperi seri e competenti, ma più reali. Un lavoro complesso e di sistema che l’USR non può, nè vuole svolgere da solo.
Ecco perché si è pensato come principale azione di sistema di mettere a fattor comune di una platea ancora più ampia di istituzioni scolastiche tutto il patrimonio di accordi, convenzioni, percorsi formativi che da qualche anno abbiamo realizzato con le Università della regione, l’Agenzia Nazionale per l’Autonomia Scolastica, associazioni ed enti locali.
La prospettiva e la sfida sono datate 2009, anno della prossima rilevazione, con l’auspicio che il triennio di azioni di potenziamento che sono state già attivate possa dare risposte concrete ad un bisogno di qualità degli apprendimenti che ormai non riguarda solo più studenti, famiglie, docenti, ma l’intero tessuto sociale e produttivo della nostra regione.

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data di creazione: 27/05/2008
data di modifica: 04/06/2008