Convegno: Scuola di formazione permanente dei dirigenti scolastici

Intervento del direttore generale Luigi Catalano, Castel San Pietro Terme, 31 ottobre 2007

In chiusura di questo evento così significativo e unico per la scuola emiliano-romagnola - ma, aggiungerei senza falsa modestia, per la scuola nazionale e per la mia esperienza pluriennale di dirigenza statale - tirare le somme significa più che saggiare i risultati ad oggi acquisiti, mettere le basi per le future operazioni.

Gli assi culturali che in questa due giorni hanno ispirato le diverse riflessioni costituiranno gli orientamenti tematici e professionali di indirizzo per il futuro della scuola di formazione permanente. Sicuramente rivolgendosi a chi dopo un percorso complesso di selezione si avvicina alla professione; ma, con altrettanta certezza, rendendo disponibile un’ampia offerta formativa anche per i dirigenti più esperti, al fine di aggiornare il loro profilo professionale in continua evoluzione, in specifiche aree tematiche che via via si evidenzieranno.

L’attenzione agli scenari culturali e normativi, la formazione dirigenziale centrata sull’idea di cambiamento organizzativo, l’insistenza sulla costruzione della governance fondata sullo stretto rapporto con il territorio, sono tutti aspetti che già oggi connotano in maniera chiara le peculiarità di stabilità e territorialità della Scuola.

Non ultima la domanda da cui è scaturita la riflessione odierna sul “valore pubblico” della scuola e del dirigente. Vorrei, nel merito, aggiungere qualche riflessione, ricordando in prima battuta che quel valore pubblico - che un tempo spesso consisteva nella capacità di gattopardesca memoria per cui “tutto cambia perché nulla cambi” - oggi è decisamente orientato verso una cultura dell’innovazione attraverso l’apprendimento, figlia dei molteplici rivoli teorici della Learning organization, dell’idea di “organizzazione che apprende”.

E che, declinare questo carattere in ambito pubblico, significa fare di quel valore pubblico il “valore aggiunto”.

Infatti, il modello della learning organization si attaglia in maniera piena di senso alla scuola che intenzionalmente ha come sua missione l’apprendimento stesso. Come è evidente, nel panorama delle organizzazioni, questa coerenza tra finalità ed impalcatura gestionale ritengo sia il valore precipuo della scuola.

Nella mia esperienza presso gli USR e il Ministero, spesso mi capita e mi è capitato di presentare esperienze di scuole che hanno qualcosa da dire, le famose “eccellenze”. Nel tempo ho imparato a distinguere e riconoscere le scuole che fanno dello scambio di conoscenze e competenze una prassi organizzativa, da quelle che presentano soltanto progetti e iniziative “di punta”, all’avanguardia.

Nel primo caso la squadra, nel secondo l’estro personale; nel primo l’innovazione permane e “fa sistema”; nel secondo il rischio è che, esaurito l’entusiasmo individuale, svanisca l’eccellenza. La scuola – e il dirigente nella sua leadership educativa – che sa mettere in comune, a livello orizzontale e verticale, le informazioni, i saperi, realizza a livello organizzativo ciò che la comunità sociale si attende accada nelle singole aule nel sistema d’istruzione. E, in genere, le due cose corrispondono e costituiscono il vero valore – pubblico e aggiunto - dell’istituzione scolastica.

E, siccome, come segnalano alcuni studiosi, la capacità di apprendimento di un’organizzazione deve essere maggiore o uguale al tasso di cambiamento, credo che l’azione di crescita sia iniziata in questi giorni, con l’avvio di questa Scuola di formazione permanente. E’ chiaro che, per non tradire i suoi obiettivi, non deve esaurirsi qui, ma deve trovare l’opportunità nelle singole realtà di trasformarsi in comunicazione, a più livelli.

Allora, in nome anche della mia passione ed esperienza nel campo della comunicazione, mi permetto di indicare la prospettiva delle nostre azioni a mò di slogan: “Comunicare organizzando”, come titolava un saggio di qualche anno fa di Giuditta Alessandrini sulla tematica in questione.

E completerei l’indicazione capovolgendo il titolo: “Comunicare organizzando, ma anche Organizzare comunicando”. Più che un suggerimento, una raccomandazione per i neodirigenti; e un invito alla riscoperta per chi ha già esperienza.

In un momento in cui l’affacciarsi di molteplici novità – le Indicazioni per il curricolo, l’obbligo scolastico, il quaderno bianco della scuola – in qualche maniera impone un coinvolgimento significativo nel senso della comunicazione e della gestione.

Permettemi di chiudere questo intervento con le parole di un dirigente al suo primo incarico che si rivolge ad un collegio dei docenti: “Ed ora, finalmente!, che vi dica di ciò che mi ha fatto contento, ed ha veramente confortato in questo ultimissimo anno la mia nuovissima fatica. C’è gusto a lavorare in mezzo ed insieme a colleghi come voi. A star con voi si può essere tranquilli: non c’è pericolo mai di fare brutti incontri. Non c’è, tra voi, nessuno di quei blateroni lirici che, a sentirli, sono nati per la scuola, vivono per la scuola e morranno per la scuola, …ma poi, in classe, quanto ad insegnare, tirano a campà, raccontano i loro interessi di famiglia, imbottiscono di chiacchiere sonore le stracche lezioni. Con voi si sta volentieri perché si sente che, senza vani atteggiamenti eroici e senza spirituali tirchierie, con libero sincero animo voi volete bene a questo nostro sano lavoro, che pare umile e può farci superbi: e vi sta a cuore che tutto qui dentro si svolga tranquillamente e degnamente: avete viva coscienza insomma, che qui dentro lavoriamo anche noi, in dignità e modestia, ad una opera immensa e bella…”.

Il preside si chiama Luigi Bonollo e il testo che ho letto è parte del verbale del Collegio dei docenti del liceo classico Carlo Alberto di Novara del giugno 1937 – 70 anni fa!

L’augurio sincero e senza retorica è che, anche grazie al know how acquisito in questa Scuola di formazione, possiate dar vita allo stesso clima positivo di relazioni e riconoscimento che, ieri come oggi, non può che giovare al mondo della scuola.

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data di creazione: 26/11/2007
data di modifica: 29/11/2007