Convegno: Musicalmente. La pratica musicale per i giovani come modalità di incontro con se stessi e con gli altri

Intervento del direttore generale Luigi Catalano, Ferrara, 14 dicembre 2007

A distanza di alcuni mesi dal nostro primo appuntamento qui a Ferrara per lanciare a maggio il Progetto Musica dell’USR dell’Emilia-Romagna, è con sincera soddisfazione che saluto e ringrazio i relatori convenuti, alcuni dei quali ritrovo anche come partner dell’iniziativa con vero piacere, e gli altri, altrettanto autorevoli, venuti a portare un ulteriore esperto contributo: segno di un’attenzione forte verso il cammino che stanno compiendo le scuole dell’Emilia-Romagna – onorevole Berlinguer – sulla strada per l’apprendimento pratico della musica.

Credo, infatti, che non dobbiamo lasciarci fuorviare dalla forte e suggestiva carica scenografica di questo teatro, dell’ambientazione che ci ospita: questa giornata non vuol essere un evento di parata – come talvolta accade - ma costituisce una tappa significativa di un percorso che ha visto coinvolti più di 100 docenti di tutti gli ordini di studio, per progettare le migliori modalità per la diffusione della cultura musicale attraverso la sua pratica. Laddove il termine “pratico”, lungi dall’assumere una connotazione riduttiva, ha nella formazione dell’individuo all’apprezzamento delle arti, il senso del valore aggiunto.

La musica, probabilmente, è l’unica delle discipline in cui, oltre allo sviluppo di abilità individuali, virtuosistiche, che coinvolgono la maturazione del sé, dell’individuo, nella sua dimensione corale, orchestrale, esige l’afflato, la condivisione tecnica ed emotiva che coinvolge intelligenza e sensi. Costituendo una straordinaria metafora ed un reale esercizio della crescita personale e della relazione collaborativa con gli altri.

A maggio ascoltammo più di 250 ragazzi coinvolti in pregevoli esecuzioni; oggi ne ascolteremo, con attenzione e piacere, altri, riuniti in molteplici ensambles. Certo, purtroppo, nonostante le nostre tradizioni musicali nazionali affondino le radici nel tempo, anche a livello nazionale temo che siamo ancora lontani dal fenomeno dei 250.000 ragazzi, delle 102 orchestre giovanili e delle 55 orchestre infantili che – per additare un esempio virtuoso - in Venezuela, a partire dagli anni Settanta, il maestro Abreu, premio Unicef, raccolse intorno all'Orchestra sinfonica nazionale giovanile ed infantile.

Con un’idea a lunga gittata di formazione alla fruizione della musica come strumento ed impulso per l’emancipazione sociale e la crescita democratica degli studenti, soprattutto i più svantaggiati.

Ma non si può non riconoscere alle iniziative messe in campo dal comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica e, nella nostra regione, dall’intenso e lodevole impegno del gruppo di coordinamento regionale dell’USR, di aver costruito una rete reale di contributi ed esperienze in soli sei mesi.

Un risultato entusiasta nell’avvio e duraturo nelle premesse, che si è trasformato in note grazie ai coordinatori di laboratorio ed ai referenti per la musica delle scuole; ma soprattutto grazie a quegli studenti di tutte le età che hanno trovato nella pratica dello strumento un nuovo modo di apprendere, ma anche di stare insieme, come sarà testimoniato sicuramente da questa giornata che potremmo definire di parole e note.

Fra tutti i doni che gli individui possono possedere nessuno emerge prima del talento musicale” così Howard Gardner a proposito dell’intelligenza musicale nel suo famoso saggio sulla pluralità dell’intelligenza.

Rispetto a questa vocazione precoce, l’impegno di tutti noi adulti, che a vario titolo lavoriamo per la scuola e l’istruzione, è – una volta spenti i riflettori di questo magnifico palco – non dimenticarla.

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data di creazione: 10/01/2008
data di modifica: 11/01/2008