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Nota del Direttore Generale dell'USR ER, Lucrezia Stellacci, alle scuole della Regione in occasione della Giornata della Memoria: sintesi

Stellacci: «Le scuole aiutino i ragazzi a comprendere le nuove frontiere dell’attacco alla dignità umana»

«Nella prima metà del secolo scorso accadde all’interno della civiltà Europea che il totalitarismo, in una delle sue forme più atroci, avesse il sopravvento. Così fu persa la dignità della persona umana, la dignità che ciascun uomo possiede in quanto uomo. Sei milioni di ebrei, ma anche zingari, dissidenti politici, persero la vita, e fra loro un numero enorme di bambini, handicappati, anziani, ammalati, persone ritenute “non abili”.

L’intera umanità ha vissuto, per tutto il ‘900, scenari apocalittici: l’annientamento in Turchia di un milione e mezzo di armeni; la morte di milioni di esseri umani nei gulag staliniani e nelle campagne cinesi; il genocidio di migliaia di italiani nelle foibe istriane; gli eccidi in Cambogia, in Sudamerica, in Rwanda, a Timor est. Anche l’Europa ha nuovamente sperimentato gli effetti dello smarrimento del senso della dignità umana in tempi recenti, in Bosnia, in Kosovo, in Albania, dove migliaia di persone hanno perso la vita solo in ragione della propria appartenenza etnica o religiosa.

In cosa differiscono queste tragedie dalla Shoah? Nei Lager fu attuato per la prima volta, ad un livello di perfezione mai prima raggiunto un sistema di annientamento dell’identità stessa dell’uomo. In quel momento si teorizzò questa nuova, terribile possibilità, peggiore ancora della morte fisica.

La dignità dell’uomo, in quanto valore assoluto e prioritario, è sempre in pericolo. Non è una conquista che si possa ritenere acquisita una volta per tutte.

Ecco perché la scuola non può trascurare questo aspetto, sul quale si gioca il fondamento stesso del vivere sociale. Mi auguro che i nostri studenti, a partire da quella tragedia della Shoah, siano guidati ad aprire il cuore e la mente al più ampio scenario di soprusi di cui, ancora oggi, è oggetto l’uomo. E non solo nella forma del genocidio.

L’uomo rischia di essere colpito nel suo diritto fondamentale alla vita e alla libertà ogni qual volta risulta essere più fragile: nella malattia, nella povertà, quando è indifeso, quando è ancora bambino o già divenuto anziano, quando viene a trovarsi in minoranza per le proprie idee o per l’ appartenenza etnica.

Ma non è sempre facile, immersi come siamo in una cultura che con facilità sostituisce alla ragione l’ideologia o falsi miti di progresso scientifico ed economico, percepire con chiarezza e prevenzione le situazioni nelle quali la dignità umana rischia di essere calpestata, e provarne quindi «scandalo».

Mi riferisco, per esempio, all’ampia frontiera rappresentata oggi dalla bioetica, dove più che mai è sottile il confine tra progresso e umiliazione dell’essere umano. Anche in merito ad essa è auspicabile che gli studenti siano aiutati a sviluppare un percorso cognitivo e riflessivo  che introduca alla realtà ed alla ricerca della verità».

In occasione della Giornata l’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna ha aderito al Concorso nazionale indetto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca «I giovani ricordano la Shoah», rivolto agli studenti del I e II ciclo d’istruzione. Sono pervenuti alla Direzione generale elaborati di alunni appartenenti a 15 Istituzioni scolastiche statali e paritarie. Ne sono stati segnalati al Ministero quattro: quelli della Scuola elementare «Bruno Monari» di Sant’Ilario D’Enza (Reggio Emilia), della Scuola secondaria di I grado «Damiano Novello» di Ravenna, dell’Istituto di Istruzione secondaria «Falcone e Borsellino» di Portomaggiore (Ferrara), e dell’Istituto professionale «Magnaghi» di Salsomaggiore Terme (Parma).

 

 

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data di creazione: 26/01/2006
data di modifica: 26/01/2006