Convegno nazionale "I giusti e la memoria del bene"

Intervento del direttore generale Luigi Catalano tenuto giovedì 17 Aprile 2008 presso l'auditorium della regione Emilia-Romagna

Saluto gli ospiti che interverranno in questi due giorni e le scuole convenute per la condivisione dei risultati del progetto. Saluto anche Monica Donini con cui condividiamo numerose iniziative per la valorizzazione della scuola in Emilia-Romagna e il Console generale della Repubblica polacca. Ringrazio la coordinatrice dell’Accordo di rete non solo per l’invito, ma anche per la tenacia e l’impegno con cui alimenta negli anni le iniziative del progetto.

Non mi dilungherò sull’evidenza che il progetto di Storia e Memoria ha anche al di fuori della rete di scuole aderenti, in quanto il suo radicamento ormai pluriennale nelle Istituzioni scolastiche è garanzia di un impegno significativo e al tempo stesso esperto sulle tematiche dell’olocausto, dei campi di reclusione, della memoria del bene come segno di rivincita sulla banalità del male: in una parola della sopraffazione dell’uomo sull’uomo, senza colore né bandiera, come evidenzia il richiamo nel titolo alle più esecrabili esperienze di lager e di gulag.

Desidero solo evidenziare che, come scuola dell’Emilia-Romagna, non si tratta di un impegno di facciata o di circostanza, ma di un segnale di attenzione forte e più ampia all’educazione come ricerca del senso della vita e in relazione alle grandi tematiche dell’esistenza.

“Meditate che questo è stato:

Vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi;

Ripetetele ai vostri figli”.

Ripetetele ai vostri figli, scriveva Primo Levi a proposito delle parole che esprimevano la tragedia dell’olocausto. Ripetere ai nostri ragazzi il ricordo delle tragedie che si sono perpetrate nell’Europa del Novecento: è questo il nostro obiettivo più vero come scuola che vuole riconoscersi in un progetto educativo che affonda le radici nella Memoria di chi non ha dimenticato la sua dimensione di uomo. E cerca di testimoniarla per conoscere e condannare i lager e i gulag di oggi.

Il mio augurio, allora, è che occasioni come questo convegno in cui si coniugano efficacemente testimonianza e studio, esperienze e riflessioni di dimensione veramente europea, possano fungere da sprone per un coinvolgimento più ampio di docenti e classi che credano nel valore dell’istruzione come approfondimento del passato e prospettiva del futuro nella costruzione della cittadinanza d’Europa.

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data di creazione: 23/04/2008
data di modifica: 23/04/2008