Seminario regionale "Gestione delle risorse umane e conflitti interpersonali: strumenti giuridici"

Intervento del direttore generale Luigi Catalano il 6 Maggio 2008 a Castel San Pietro

Ringrazio i dirigenti scolastici qui convenuti per aver accettato l’invito a questo seminario. E’ un’occasione per l’Ufficio Scolastico Regionale – qui rappresentato oltre che da me, anche dall’ispettrice Benini e dal vice-direttore Maria Aura Severino – di riallacciare il filo rosso delle attività della scuola regionale permanente per i dirigenti che, così, può effettivamente dimostrarsi “permanente” e attagliata ai bisogni del momento, le due finalità principali per cui è nata.

Ma, soprattutto, è l’occasione per confrontarci su un tema, quello del burnout e, più in generale, del miglioramento del benessere organizzativo nelle pubbliche amministrazioni, che tocca molteplici aspetti della vita delle scuole, coinvolgendo quello che costituisce il cardine dell’attività educativa, il docente.

Una problematica particolare anche perché catalizza le necessità dei diritti e dei doveri e quelle della dignità del lavoro; nonchè, potremmo dire in senso più ampio, dell’uomo. E’ per questo che un approccio di tipo esclusivamente psicologico o giuridico rischierebbe di rendere parziali strategie di risoluzione che, invece, meritano un’attenzione di sistema. Direi un’attenzione più legata al management in un’ottica di analisi dei fattori di rischio e di prevenzione del burnout.

Per questo ringrazio Laura Paolucci per aver dimostrato, ancora una volta, la sua competente e preziosa disponibilità verso questo ufficio, mettendo a disposizione dei nostri dirigenti il suo autorevole e ricco contributo di conoscenza della norma, ma anche della gestione quotidiana della vita delle scuole.

Lo sappiamo tutti: negli ultimi trenta-quarant’anni vi è stata una profonda mutazione della professione docente. In concomitanza con la scolarizzazione di massa quel ruolo che nei nostri ricordi di studenti era circondato quasi d’aura ha modificato il suo statuto. La sindrome dello stress, dell’esaurimento emotivo di percentuali significative dei docenti trae la propria origine proprio in questa trasformazione: il venir meno della credibilità sociale, il mancato riconoscimento del merito, la precarizzazione del lavoro, le difficoltà della formazione continua, la crisi della motivazione, l’evoluzione dei linguaggi e dei saperi tradizionali sono solo alcune delle cause che, a livello generale, sono all’origine di una crisi del modello tradizionale di professione docente e che, a livello individuale, porta allo smarrimento e alla difficoltà relazionale.

Troppo poco è stato fatto, probabilmente, a monte per risolvere i nodi della professione, non solo e non tanto nell’ambito degli aspetti della remunerazione quanto in quelli più motivanti della valorizzazione delle competenze acquisite e del sostegno all’attività didattica.

Il seminario di oggi interviene più a valle, anche in seguito alla ricerca dal titolo “Il benessere organizzativo nella scuola” che ci ha visto impegnati dal 2006 con l’USP di Bologna nell’individuazione dei fattori di rischio e delle azioni per la prevenzione del burnout. Un lavoro che, nato come sperimentazione nel 2003 dalla facoltà di Psicologia della Sapienza di Roma e dal Progetto Cantieri del Dipartimento della funzione pubblica, ha coinvolto finora insegnanti di vari ordini di studio e province.

E che, con oggi, investe anche i dirigenti e gli Uffici Scolastici provinciali, ognuno con le proprie competenze in ambito organizzativo. La speranza è che questa problematica, che tanta ricaduta hanno anche sulle famiglie, sugli studenti, sul successo formativo, possa trovare una rete di risposte e di soluzioni che favoriscano tutta la comunità scolastica, ma soprattutto gli insegnanti.

Il lavoro con gli studenti richiede consapevolezza, ma anche motivazione e ricerca del significato delle cose. Quando si perde tutto questo, la prima conseguenza è l’isolamento, la solitudine. Riflettere sul problema, come faremo in questo seminario, non è la soluzione del problema stesso; ma aiuta a far luce su realtà che, altrimenti si rischia di trattare con superficialità non solo giuridico-amministrativa, ma anche umano-relazionale.

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data di creazione: 08/05/2008
data di modifica: 08/05/2008