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Forli - Presentazione del progetto pilota attuato al liceo scientifico «Fulcieri Paulucci di Calboli»

Convegno «I giovani e la ricerca scientifica: un incontro possibile?»

Martedì 17 maggio 2005 - Sala consigliare Provincia di Forlì - Cesena

Il Convegno è promosso da: Ufficio scolastico regionale – Consiglio nazionale delle Ricerche(Cnr) - Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima (Isac). In collaborazione con: Liceo Scientifico «Fulcieri Paulucci di Calboli» di Forlì, e Arpa (sezione provinciale di Forlì-Cesena).

L’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, in collaborazione con l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr di Bologna, promuove un pomeriggio di studio, aperto a docenti e studenti delle scuole secondarie di secondo grado, enti ed istituzioni di formazione sul tema «I giovani e la ricerca scientifica: un possibile incontro?». L’iniziativa intende presentare gli esiti del «Progetto di educazione ambientale» avviato a Forlì nel Liceo Scientifico «Fulcieri Paulucci di Calboli» nel periodo gennaio 2004 – gennaio 2005, prima sperimentazione in regione seguita all’accordo tra Usr e Cnr-Isac, firmato nel gennaio 2004.

Obiettivo del Protocollo tra i due enti è «qualificare l’offerta formativa delle istituzioni scolastiche della Regione Emilia – Romagna» in riferimento alla ricerca scientifico – ambientale. Impegno che si inserisce in un contesto di azioni, intraprese non solo a livello locale ma anche e in vario modo sul piano nazionale dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, al fine di potenziare un settore di studio e ricerca, quello delle discipline scientifiche e in particolare della Fisica, che a livello universitario nel nostro Paese è in crisi di attrattiva. E’ sufficiente confrontare i dati nazionali sulle iscrizioni alla Facoltà di Fisica in due anni accademici distanziati tra loro da poco più di dieci anni per comprendere l’entità del fenomeno: 28.900 gli iscritti nell’anno 1986-1987, 7.100 nel 1999-2000 (il calo è circa del 75%).

Il Progetto avviato nel Liceo Scientifico forlivese, e rivolto agli studenti del triennio (3°- 4°- 5° anno), è denominato «La dinamica dell’atmosfera», e consiste nella realizzazione, supportata da personale specializzato dell’Isac, di una ricerca con informazioni di interesse ambientale ricavate con l’ausilio di una centralina meteo collocata presso la scuola pilota stessa. Costituivano parte integrante dell’itinerario anche cinque incontri di formazione sul clima e le polveri inquinanti, tenuti sempre da docenti dell’Isac, e aperti a studenti e docenti. Hanno complessivamente preso parte all’iniziativa 211 studenti e 26 docenti, provenienti dai seguenti Istituti: Liceo scientifico (55,5%), Liceo classico (21,8%), Istituto tecnico Alberti Saffi (21,3%), Istituto tecnico aeronautico, Istituto tecnico artistico, e Istituto Ruffilli (ex Melozzo). Trentanove di questi studenti hanno poi concretamente sviluppato la ricerca (determinazione dei livelli di Pm2.5 urbano e stima dell’incidenza nella medesima particella delle limitazioni al traffico) mentre gli altri l’hanno seguita via Internet, nella pagina appositamente allestita e continuamente aggiornata coi dati via via acquisiti. Tre i gruppi di lavoro: meteorologia, polveri e web.

Al progetto attivato a Forlì faranno seguito, con la medesima finalità di avvicinare i giovani alla ricerca scientifica, altre iniziative sul piano regionale, sempre in collaborazione con il Cnr di Bologna. Si proporranno in particolare esperienze didattiche con attività di ricerca, progetti di orientamento per studenti attinenti i successivi percorsi formativi e le possibilità di inserimento negli ambiti della ricerca scientifica, e il potenziamento dell’interazione tra Università ed impresa al fine di favorire l’inserimento dei migliori studenti nel mercato dell’alta tecnologia.

Al Convegno porteranno anche il loro saluto l’assessore provinciale all’Ambiente, e il dirigente scolastico del Liceo scientifico «Fulcieri Paulucci di Calboli».

 «Il progetto “La dinamica dell’atmosfera” rappresenta la prima traduzione pratica dell’accordo siglato da questo Ufficio con il Cnr – afferma il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Lucrezia Stellacci con il quale abbiamo inteso offrire alle scuole nuove opportunità per ampliare l’offerta formativa ed innovare le metodologie d’insegnamento nell’ambito delle discipline scientifiche e tecnologiche. Sono convinta che la proposta di una didattica che coinvolga gli studenti in percorsi di ricerca-azione concreti, con l’utilizzo di strumentazioni tecnologiche avanzate, sia il modo migliore per dare senso allo studio delle discipline scientifiche e per riconoscere e valorizzare le propensioni naturali dei nostri giovani verso queste aree di studio. Sembra essere questa la strada più adeguata per allinearci agli obiettivi fissati a livello europeo nel vertice di Lisbona del 2000, nei quali si auspicava entro il 2010 un aumento del 15% dei laureati in matematica, scienze e tecnologia, con una diminuzione dello squilibrio tra sessi. Questo, si diceva, al fine di “diventare l’economia basata sulla conoscenza più competitiva  e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”». 

 «I ragazzi hanno fatto un’esperienza effettiva di lavoro scientifico – afferma Franco Belosi, ricercatore presso l’Isac – Cnr di Bologna, e responsabile scientifico del Progetto – e questo ha suscitato in loro un vivo interesse per discipline come la Fisica e la Matematica. Solo la ricerca concreta può infatti insegnare la passione per la ricerca, la fatica per l’ottenimento dei risultati, e l’entusiasmo per ogni singola, piccola conquista. Nei manuali, e anche negli stessi laboratori, tutto questo, inevitabilmente, si perde. Il fatto stesso che lo scorso anno alcuni studenti del 5° anno abbiano deciso di iscriversi alla facoltà di Fisica, ci conforta nel fatto che in qualche modo il Progetto ha raggiunto il suo obiettivo. Gli esiti della ricerca effettuata sono, fra l’altro, di interesse pubblico per la città di Forlì, poiché approfondiscono i dati del Pm2.5, che a livello locale  si stanno iniziando a campionare solo ora».

«Dal 1950 al 2000 l’incidenza delle iscrizioni universitarie del gruppo scientifico è passata dal 16% al 10% – spiega il dirigente Stefano Versari, coordinatore del progetto per l’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna – Il crollo ha riguardato in particolare l’area delle cosiddette “scienze dure” (matematica, fisica e chimica) e delle scienze naturali, mentre si registra una tenuta delle scienze biologiche ed informatiche e la rapida crescita di quelle biotecnologiche. Questo nonostante i laureati in discipline scientifiche siano tra i più richiesti dal nostro mercato del lavoro e da quello internazionale. Per questo la Direzione generale Usr Emilia – Romagna ha attivato una serie di azioni nel ciclo secondario di istruzione della regione coinvolgendo organi istituzionali, Università e imprese. Tra le altre: l’accordo con il Cnr - Isac, il portarle www.matematicainsieme.it, il progetto “lauree scientifiche”, e la collaborazione con la fondazione Marino Golinelli di Bologna».

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data di creazione: 16/05/2005
data di modifica: 16/05/2005