Messaggio augurale d'inizio anno scolastico del direttore generale regionale Luigi Catalano

 

         


Bologna, 12 settembre 2007
  
Ai dirigenti scolastici, ai docenti, agli studenti ed ai loro genitori, al personale tutto della scuola e dell’amministrazione scolastica della nostra Regione

In avvio di questo nuovo anno scolastico, con il desiderio di formulare a ciascuno di voi il mio augurio, ripenso ad un nostro illustre concittadino, un professore romagnolo che, poco più di un secolo fa, a circa cinquant’anni, insegnante prima al liceo e poi all’università, concludeva la sua prolusione di ordinario di Grammatica greca e latina all'Università di Pisa augurandosi davanti ai suoi allievi e colleghi che lo studio e l’amore per la sapienza animassero entrambi la sua scuola e le facessero meritare il nome di “Umanità”.

 Anche oggi, all’inizio di un anno scolastico che si presenta all’insegna di molte novità positive e stimolanti, permettetemi, come Giovanni Pascoli – era lui il professore che ho citato –, di richiamare l’esigenza di un rapporto con il sapere caratterizzato dello studio e dall’amore. Auguro per questo ai docenti, agli allievi e ai genitori dell’Emilia-Romagna che la nostra scuola sia davvero luogo di umanità, cioè di crescita umana e civile animata dai diversi apporti che innervano la storia culturale del nostro Paese, saldamente ancorata all’orizzonte europeo.

Sono molte le sfide che attendono la nostra scuola, affinché possa continuare a migliorarsi, ad assolvere sempre meglio al compito educativo di istruzione e formazione che le è affidato. Sono sfide impegnative ma che non spaventano.

Perché la scuola della nostra regione non ha paura di confrontarsi con la realtà complessa in cui viviamo, essendo sostenuta da una ricca tradizione pedagogica ed avendo radici profonde nel tessuto culturale e civile di questo territorio.

La nostra scuola non teme di collocarsi nella prospettiva dell’innovazione, perché quest’ultima costituisce non da oggi una delle ragioni del suo sviluppo e una delle strade percorse con spirito di servizio e di ricerca, nella continua attenzione a quel valore dell’umanità che ho appena ricordato; valga per tutti, come testimonianza di questa capacità di sfida e di questa ricchezza intellettuale, il nome di Sergio Neri, straordinario animatore della ricerca educativa e dell’innovazione nelle scuole della nostra Regione, fino alla sua prematura scomparsa sette anni fa.

La nostra scuola non sfugge neppure le difficoltà di ordine amministrativo, consapevole della necessità del regolare avvio dell’anno scolastico. Un obiettivo anche quest’anno raggiunto grazie al lavoro discreto ed appassionato del personale di questa Direzione Generale, degli Uffici Scolastici Provinciali, dei Dirigenti Scolastici e del personale delle scuole. Di questo voglio ringraziarli personalmente ed esprimere loro la mia profonda gratitudine. Conosco bene le difficoltà di vario genere che hanno dovuto affrontare, in un clima non sempre sereno.

Il Ministro Giuseppe Fioroni, in avvio dello scorso anno scolastico, indicava come elemento della massima importanza proprio il recupero di un clima sereno e costruttivo. Serenità che deriva dalla consapevolezza della responsabilità di ogni educatore. Non è infatti possibile costruire una scuola che sia, come scrive Andrea Canevaro, scoperta continua per gli alunni come per i maestri, se non in un clima di serenità relazionale, anche a livello sociale ed istituzionale. Continuerò ad adoperarmi in tal senso, con tutte le mie forze, perché un clima costruttivo è condizione affinché gli studenti possano essere accompagnati nella fatica dello studio e nello stabilirsi di nuove relazioni interpersonali.

L’inizio di un anno scolastico è, per tutti coloro che studiano ed operano nella scuola, un passaggio importante. È, per tutti, l’avvio di un nuovo progetto di crescita. Per questo gli auguri sono tradizionali, ma non formali e, lasciatemelo dire, sono fatti con l’amore di chi a questa scuola si è accostato con umiltà, pronto a cogliere i frutti di qualità che essa è in grado di produrre, non per appropriarsene, ma per favorire le condizioni della loro maturazione e per valorizzarli prima ancora con l’impegno del cittadino interessato che con l’autorità e la responsabilità del direttore regionale.

Il mio augurio alla nostra scuola, a tutti voi, è dunque che l’anno scolastico che comincia possa produrre ancora e sempre di più frutti cognitivi ricchi di senso educativo, che sostengano il pieno sviluppo dei nostri giovani, della loro persona umana.

Luigi Catalano

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data di creazione: 12/09/2007
data di modifica: 12/09/2007