Videoconferenze sugli esami di Stato per la secondaria di primo grado

Intervento del direttore generale Luigi Catalano l'8 e 9 aprile a Bologna, alle due videoconferenze di servizio in collegamento con gli USP sulle novità introdotte dagli esami di Stato per la secondaria di primo grado

Saluto i dirigenti scolastici e i colleghi degli USP collegati in questo appuntamento in videoconferenza, diventata ormai un’efficiente consuetudine per le nostre comunicazioni istituzionali.

Oggi siamo qui per affrontare la principale novità introdotta dalla Circolare Ministeriale 14 marzo 2008, n. 32, a proposito degli esami di secondaria di primo grado: la prova nazionale di valutazione. E’ vero che in questi ultimi anni i progetti pilota dell’Invalsi hanno in qualche modo creato l’habitus a questo tipo di prove; ma non possiamo nasconderci che il passaggio dalla simulazione all’espletamento di verifiche e valutazioni con valore effettivo può presentare delle criticità legate, soprattutto, all’idea di una prova unica, per tutti gli alunni sul territorio nazionale.

Se, infatti, in molte scuole, già oggi esistono criteri di valutazione e prove comuni a tutte le classi, non si può dire, però, che si tratti di una situazione generalizzata, come anche sottolineano le rilevazioni elaborate dai nostri uffici proprio sull’utilizzo difforme dello strumento della valutazione nelle scuole medie.

Allora, credo di poter affermare senza tema di smentita che la prova nazionale è per la nostra scuola un’occasione di crescita, in quanto strumento di acquisizione di criteri validati e riconosciuti; nonché come verifica dello stato di salute dell’efficacia della nostra offerta formativa. E, mi auguro, uno sprone a far meglio.

Tuttavia, il confronto con prove nazionali, come tutti i cambiamenti, per essere valutato in tutta la sua efficacia, va preparato in maniera accorta e questa videoconferenza è solo il primo momento di un’azione di supporto che si svolgerà a livello regionale e provinciale.

Non scendo nel merito dei suggerimenti di tipo didattico e valutativo per affrontare al meglio questo che non è solo un test per i ragazzi ma per la scuola tutta nel suo complesso. Vorrei soltanto spendere qualche parola a tutela di quelli che sono i ragazzi più svantaggiati e che, di fronte al rinnovamento, potrebbero essere esposti in maniera maggiore.

Sono sempre più diffusi, infatti, quelli che vengono definiti “disturbi specifici di apprendimento”, che possono verificarsi in ragazzi senza handicap neurologici o sensoriali o in condizioni di svantaggio sociale. Come voi che operate sul campo sapete meglio di me, la difficoltà di lettura si accompagna spesso anche a problemi nella scrittura e/o nel calcolo. Queste difficoltà permangono nel tempo e si manifestano in un difficile rapporto col testo scritto e con la sua decodifica, e ciò incide pesantemente nel percorso formativo dell’alunno.

Molti ragazzi dislessici non sono riconosciuti come tali e non ottengono alcuna facilitazione o adattamento della didattica che permetta loro di avere pari opportunità di apprendimento.

Ciò determina conseguenze psicologiche significative che spesso conducono all’abbandono della scuola e talvolta ad un futuro professionale di basso livello nonostante le potenzialità di creatività e di intelligenza che questi ragazzi manifestano.

Gli alunni dislessici hanno difficoltà  ad imparare l'ordine alfabetico, i giorni della settimana, i mesi in ordine, hanno un lessico povero e non memorizzano i termini difficili, non sanno riconoscere le caratteristiche morfologiche della lingua italiana.

Spesso non riescono ad imparare le tabelline, a fare calcoli mnemonici, ad imparare le procedure delle operazioni aritmetiche, ad apprendere le lingue straniere.

Per tutti questi motivi, è necessario richiamare l’attenzione dei vostri docenti sull’uso, in tutte le fasi del percorso scolastico e, in particolar modo nelle prove d’esame, degli strumenti compensativi e delle misure compensative previsti in ultima battuta dalla CM 4600 del 10 maggio 2007, ribadita e ulteriormente specificata dalla nota dell’USR 13925 del 4 settembre 2007.

In particolare - lo ricordo con forza, anche se so che già in molte realtà ciò accade normalmente - i ragazzi con disturbi specifici di apprendimento possono usufruire della tavola pitagorica, di tabelle delle misure e delle formule, della calcolatrice, di PC con programmi di videoscrittura e correttore ortografico, di dizionari di lingua straniera computerizzati ed eventualmente di traduttori disponibili sia su Cd che in rete.

Parallelamente si dovrà garantire la dispensa da alcune prestazioni particolarmente difficoltose per i ragazzi dislessici, quali la lettura a voce alta, la scrittura veloce sotto dettatura, e, soprattutto, prevedere per loro tempi più lunghi per il completamento delle prove scritte.

In sostanza, auguro a tutti che questo percorso che oggi iniziamo possa concludersi positivamente a giugno con l’espletamento delle prove e che la prova nazionale di valutazione possa costituire un’occasione di crescita e di confronto per tutta la scuola regionale.

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data di creazione: 14/04/2008
data di modifica: 15/04/2008