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Prima conferenza regionale sulla scuola dell’infanzia in Emilia Romagna (Bologna, 25-26 ottobre 2002)

Contesti, soggetti e finalità della prima conferenza regionale sulle scuole dell’infanzia in ER (resoconto a cura di Agostina Melucci, Dirigente tecnico).

Prima conferenza regionale sulle scuole dell’infanzia in ER:
contesti, soggetti e finalità
Agostina Melucci
Si è tenuta il 25 e 26 ottobre, nella sede della Regione, un’importante iniziativa rivolta alle scuole dell’infanzia. Ne scrivo limitatamente ai più significativi aspetti culturali e pedagogici (gli unici di cui possa riferire con competenza), ma il convegno è stato importante anche per quelli politici, con l’assessore Gianluca Borghi, e amministrativi con l’ apprezzato intervento del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale Lucrezia Stellacci. Importante anche il contributo della dirigente del MIUR Rosa Angela Giombolini e rilevanti per la cronaca politico-pedagogica l’illustrazione della proposta di legge regionale sulla scuola della Regione tenuta da Cristina Bertelli, oltre che l’intervento di Antonella Spaggiari, sindaco del comune di Reggio nell’Emilia.
E’ emerso come il momento in cui viviamo sia particolarmente ricco di difficoltà come di opportunità, ma anche come siamo in grado di far fronte alle prime e di contrastare le seconde. In tal senso una pluralità di soggetti (Regione Emilia-Romagna, MIUR-Ufficio Scolastico regionale ER con la collaborazione di ANCI-ER, IRRE- ER,Università di Bologna, Associazioni gestori scuole paritarie come FISM, Confcooperative…Arer-Ipab, Lega Coop) aveva ritenuto opportuno organizzare sul piano regionale una prima conferenza interistituzionale sulle scuole dell’infanzia.
Si è dunque realizzato, in un momento di ridisegno complessivo della nostra scuola, un luogo di incontro che ha saputo offrire configurazioni (immagini relativamente stabili delle trasformazioni) e generare altri spazi di dialogo, scambio, formazione. Si tratta ora di procedere mantenendo ed esaltando il senso delle differenti e diverse tradizioni che costituiscono il patrimonio ideale della nostra scuola. L’ incontro vuole avere il carattere dell’intersoggettività: di soggettività che intendono porsi reciprocamente in relazione.
La felice disponibilità realizzatasi al dialogo interistituzionale è dovuta alla concomitanza di vari elementi: al contributo pedagogico dell’Università di Bologna, alle leggi regionali che hanno, già a partire dall’83 con la legge 6, promosso iniziative di coordinamento, alla legge nazionale, n.62 del marzo del 2000 che istituisce il sistema nazionale di istruzione composto da scuole statali, paritarie private e degli Enti locali.La ricerca sulle prospettive: progetto come espressione della scuola-in-atto, distensione che viene dalla fiducia nel proprio futuro.
Un buon progettare –secondo una tesi largamente accreditata nel convegno- viene da una giusta fierezza e dalla fiducia nella propria istituzione e in coloro che ne fanno parte. Fierezza e fiducia che generano la sicurezza necessaria per aver la forza –anche in contingenze difficili- di conservare quel che va conservato e creare quel che chiede di venire alla luce. Innovare dunque non perchè ci viene commissionato ma per far dono al mondo di qualcosa che prima non esisteva e che sia attuazione di una intenzionalità orientata entro un ampio orizzonte di senso.
Al fine di incrementare il dialogo interistituzionale, la Direzione scolastica generale ha proposto, fin dal maggio scorso, alla Regione, all’Anci, alla Fism, all’Irre, all’Università la costituzione di un gruppo di lavoro/Osservatorio sulla scuola dell’infanzia.
Proprietà dell'articolo
data di creazione: 25/10/2002
data di modifica: 08/07/2003