Convegno: Che impresa vuoi fare da grande?

Intervento del direttore generale Luigi Catalano, Bologna, 30 maggio 2007

Negli ultimi anni il tema concernente i fabbisogni formativi e professionali è stato al centro degli interventi e delle indagini promosse - in ambito europeo, nazionale e locale - da Enti pubblici, dalle Parti sociali, dal mondo del lavoro, dalla scuola.

In tal modo si è sviluppata una positiva percezione in ordine al raccordo tra  curricolo delle scuole, ossia gli aspetti dell’apprendimento, e domanda espressa dalle imprese, ossia gli aspetti professionalizzanti, collegabili all’occupazione; a ciò occorre aggiungere la sempre più diffusa consapevolezza dell’importanza del legame tra scuole e realtà socio-economica del territorio di riferimento. In questo contesto l’iniziativa odierna risulta di particolare importanza in quanto favorisce:

  • la qualificazione del sistema dell’istruzione attraverso la progettualità delle scuole e degli studenti chiamati ad esprimere concretamente la loro propensione all’imprenditorialità come possibile prospettiva di vita professionale;
  • l’integrazione tra scuola e mondo del lavoro.

La progettazione di un percorso come quello richiesto dal concorso “Che impresa vuoi fare da grande?”, implica da parte degli studenti un’approfondita analisi dei fabbisogni del contesto economico – produttivo di riferimento, utilizzando strumenti conoscitivi maturati nei percorsi di apprendimento. A partire da questo presupposto, la collaborazione tra istituzione scolastiche e Aziende consente l’individuazione dei reali fabbisogni professionali locali e il raccordo con i percorsi di apprendimento a loro volta collegati alle direttrici di sviluppo socio – economico del territorio.

Per realizzare questo percorso formativo le istituzioni scolastiche hanno  trovato attenti interlocutori nei giovani imprenditori di Confindustria. Da questa collaborazione sono derivati progetti che propongono articolate idee di iniziative imprenditoriali, unitamente a innovative prassi di programmazione, di coordinamento e di insegnamento – apprendimento.

I percorsi proposti sono, a tutti gli effetti, collocabili all’interno della complessiva innovazione europea e nazionale in quanto valorizzano e supportano:

  • il ruolo dei giovani, in relazione  alle competenze, conoscenze e capacità di ciascuno; 
  • una innovativa prospettiva individuale per  l’inserimento nel mondo del lavoro e nella società;
  • le reti tra soggetti istituzionali e non (enti locali, imprese e scuola)  che insieme condividono norme, valori, cultura e pratiche al fine di perseguire obiettivi comuni e condivisi;
  • l’individuazione di nuovi profili professionali e imprenditoriali quale mezzo per lo sviluppo del territorio di riferimento.

Attraverso questo processo, che favorisce la ricomposizione tra sapere teorico e competenze operative, la scuola può dotarsi di una sua capacità autonoma di analisi e di interpretazione dei fabbisogni locali diventando, in tal modo, luogo privilegiato di dialogo tra impresa e territorio. Il mondo imprenditoriale chiede al sistema formativo di fornire ai ragazzi un insieme di conoscenze e abilità caratterizzate da un rapporto attivo con la realtà economica e con l’ambiente, ma  l’inserimento nella dinamica economica e sociale non è più possibile senza una cultura fortemente improntata all’assunzione di iniziativa.

Questa prospettiva conferma che non può esistere un’educazione generale senza un’educazione al lavoro e che quest’ultima non ha senso se non nell’ambito della prima e come presupposto del processo di professionalizzazione. La scuola, come sede primaria di acquisizione sistematica e critica del sapere, svolge una funzione determinante in relazione all’accresciuta complessità dell’organismo sociale e produttivo e può stabilire un rapporto diretto con l’ambiente rispondendo in maniera qualificata ai fabbisogni formativi da esso espressi.

Per raggiungere questo obiettivo ha bisogno però di un continuo dialogo con il mondo che la circonda attraverso il sorgere di iniziative scuola-lavoro con specifici obiettivi e forme istituzionalizzate; in questa ottica, “Che impresa vuoi fare da grande?” è indubbiamente un esempio qualificato.  I progetti realizzati grazie a questa iniziativa aiutano infatti i dirigenti scolastici, i docenti e gli alunni a dialogare più facilmente con il settore economico – produttivo, sfatando innanzitutto l’ambiguità collegata alle differenti finalità, grazie ad una mappa concettuale e operativa che risponde al bisogno di agire con maggiore efficacia, ciascuno nel proprio ambito di responsabilità.

La condivisione e l’attuazione di questi aspetti si traduce in processi innovativi che hanno come presupposto il dialogo e la cooperazione tra soggetti differenti, ma consapevoli che lo sviluppo socio – economico del territorio di riferimento, e dell’intero Paese, è sempre più collegato alla qualificazione del sistema dell’istruzione e all’inserimento delle nuove generazioni nel sistema economico – produttivo ed imprenditoriale.

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data di creazione: 28/11/2007
data di modifica: 28/11/2007